Pedala che ti passa (tutto)

Pedala che ti passa (tutto)

È molto facile: se c’è una bicicletta, ci sono io.
È ancora più facile: se c’è del “vecchio”, del vintage, ci sono sempre io.
Facciamola facilissima: se ci sono bici dal sapore vintage non posso non esserci.
Faccio outing ormai da anni, professando che la bici è uno dei miei mezzi di trasporto preferiti, per vari motivi: è comoda, è veloce, fa bene al corpo e alla mente, ti permette di vedere da un punto di vista… diverso.
Perché se ci pensi vivere la strada con un leggero vento tra i capelli, andando più veloce rispetto ad una camminata, e più lenta rispetto ad una guida in moto, ti da come un equilibrio perfetto per godere tutto al meglio: vecchie insegne, balconi in ferro battuto, signore che annaffiano le piante, barbieri intenti a leggere il giornale mentre aspettano il prossimo cliente, riesci persino a carpire cosa dice quel capannello di giovanotti con zaino in spalla o a traino, laggiù in fondo, senza intrufolartici troppo però, perché devi comunque andare avanti e pedalare.

“Ma non ti pesa fare tutti quei chilometri al giorno?”
Se mi pesasse non lo farei. Facile. E poi farsi quei quaranta/quarantacinque minuti la sera tardi per tornare a casa ti rimette in sesto se hai bevuto appena un bicchiere di vino (io non reggo niente), ti da la giusta stanchezza per dormire serena, e con la giusta musica (bassa, mi raccomando) nelle orecchie ti fa persino cantare. Per non parlare degli spostamenti diurni su due ruote: sono evidentemente un vantaggio.
“Ma riesci a pedalare con quei tacchi?”
Vedi sopra, se non ci riuscissi, non lo farei. Dicono sia questione d’abitudine, io dico che è normale, basta sapere dove mettere i piedi.
“Sai che ti ho visto in bici!”
Lo so, ormai è diventata qualcosa a metà tra una barzelletta e una scommessa: tutti mi vedono in bici. Non so se mi prendono tutti in giro, o meno (ma effettivamente è così).

Per me la bicicletta è una cosa molto personale: ho la mia da due anni e non la cambierei per niente al mondo. Tuttavia, sono molto sincera (come sempre), ho provato quella di Unieuro (che danno in regalo con 499 euro di spesa), e a parte dei problemi di freni iniziali, bastava allargare dei bulloni, pare di stare su una Harley. Praticamente sei seduta, schiena dritta, e braccia leggermente in alto, in più, milanesi ascoltate, ha le ruote grosse, che per rotaie e pavè, significa solo una cosa: salvezza.
Domenica sono andata a fare una biciclettata per Milano, io con un sacco di gente, tutti vestiti a tema vintage, con la bici #BellaBellissima appunto, ed è stata un’esperienza “surreale”: un centinaio di cristiani per le strade di Milano, comprese quelle del Fuorisalone (credo che c’abbiano tirato tate maledizioni), a pedalare e chiacchierare, anche con persone mai viste, e a condividere la stessa passione per le due ruote senza motore.
Morale della favola: gente, andate in bicicletta!

14042016-IMG_6792 14042016-IMG_6837 d14042016-IMG_6881 14042016-IMG_6891 14042016-IMG_6982 v2 IMG_0396 IMG_0427 IMG_0470

Comments are closed.