Amare la (s)comodità del body

Amare la (s)comodità del body

Nel post precedente vi ho parlato dove stia per me il #mypark, ovvero nello sport, invece in questo voglio fare una riflessione, manco tanto andando per le lunghe, sull’abbigliamento sportivo.
Qui indosso un body, un parka e un cappellino della collezione Ivy Park, brand autonomo di Beyoncé e Sir Philip Green, in esclusiva in Europa su Zalando.
Ora, non è che io vada a correre al parco con il body e basta (anche perché né sono Beyoncé, e nemmeno ho tutta questa esigenza di mostrare il sedere ai passanti di primo mattino – come invece è successo, perché pare al mattino tutto il mondo sia al parco), ma fotograficamente parlando, e a livelli di styling mi piaceva così. La realtà è leggermente diversa.

Tuttavia, come ho già scritto, ho un retaggio infantile a anche pre-adolescenziale dello sport legato al body, quindi anche da grande mi piace usare il pezzo unico per fare attività fisica; questo in particolare ha un tessuto traspirante e delle parti in rete, funzionali specie per quando “ci vai giù pesante”.
Tutto bello, bellissimo, vero? La verità è che con la scusa di indossare un body performante per correre al parco, fare stretching etc, in realtà pigli due piccioni con una fava, e lo indossi pure (con successo) con un bel paio di jeans a vita alta, sneakers o un bel tacco alto.
Idem per il parka bianco: anche questo fa parte della collezione activewear Ivy Park, e credetemi che se te lo infili dopo l’attività sportiva ti trattiene davvero il calore, ma sta benone anche con sotto un paio di denim skinny, una T-shirt, e un bel sandalo alto.
Il bello degli “annessi” dello sport, l’abbigliamento, è che sono diventati bipolari, ovvero pur sempre tecnici, ma anche innegabilmente fashion. Non a caso al parchino sotto casa è ormai difficile che si vedano pantaloni scoloriti con la candeggina o magliette anonime (come invece accadeva qualche anno fa).
Così, grazie a dio, anche il nostro armadio diventa più che multi-tasking.
Nel caso del body, “un po’ meno grazie a dio”, dato che non è proprio il capo comodo per eccellenza (ma rimane e sarà sempre uno dei miei preferiti).

Foto di Arianna Bonucci

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