Il silenzio dei consapevoli di essere colpevoli

Il silenzio dei consapevoli di essere colpevoli

 

tumblr_n1proenF4o1tq4of6o1_500“Pensa a tre cose che sono comode, scrivile su un foglio bianco”.

1. Il pavimento – “perché non il divano?” – perché io trovo più comodo il pavimento, posso trovare il duro più confortevole del morbido, santiddio?
2. Le mie nuove Nike, quelle del Foot Locker, pare ci si molleggi passo dopo passo. Tanto ci farò un post, così poi le vedi.

  1. Il silenzio.

“Non siamo allineati sul tema ‘pavimento’, ma rispetto, le Nike sì, sono effettivamente due materassi Eminflex sotto ai talloni, e il silenzio scusa, ma non l’ho mica capito”.

Te lo spiego: il silenzio è un cuscino, serve ad attutire i colpi delle parole mitragliate dirette alle tempie, anzi quelle che ti fracassano il cranio e ti trapassano da Est a Ovest della calotta cerebrale.
Plata o plomo? In teoria il silenzio è plata e le parole sono plomo. In pratica mica è vero.
In teoria i silenzi di Sylvain Chomet sono l’estrema bellezza di ciascuno dei suoi film, in pratica sono l’ansia. Per dire.
Mi-fai-schifo, per esempio, è uno spiedino d’acciaio affilatissimo che t’inietta un pazzoide col camice bianco da un orecchio all’altro, “…” è invece polvere che gioca a rincorrersi tra la corteccia e il cuoio capelluto, e che tanto non s’incontrerà mai.
Il silenzio è davvero quella parola che crede di andare a braccetto con la parola “assenso”, silenzio-assenso, ma in realtà gli fa lo sgambetto, lo sappiamo tutti, ma ci crediamo in pochi perché è scomodo.

Lei ha una brutta malattia, e le cose sono due: se non lo sa è felice, perché vive nell’ignoranza, forse nel dubbio, se lo sa è triste o col tempo ancora più felice perché finalmente ha capito che deve vivere.

Lui è innamorata di lui, lei no, cioè sì ma dice di no, escono insieme, stanno bene.
Passa il tempo, e uno crede di avere una donna accanto che non sia semplicemente un’amica, mentre l’altra un uomo semplicemente amico-per-finta.
“Ma in genere non sono le donne a credere di aver trovato il Principe Azzurro dopo che lui, il presunto tale, le bacia solamente?”
Ma se ti dico che io preferisco il pavimento al divano?
“Ok, scusa”.
E quindi i due arrivano ad un certo punto in cui si chiedono cosa siano, perché sono sempre stati zitti. Una coppia di…? Bè, non certo uova o sedani.
E allora uno dice che secondo lui stanno insieme, lei ribatte che per lei ‘sì, ma no’, lui si arrabbia e gli chiede che vuol dire ‘sì, ma no’, e lei di contraccolpo gli sputa addosso il fatto che non avevano mica mai parlato a riguardo, e che quindi non poteva pretendere più di tanto.
Eppure ‘tanto’ è già parecchio.
Cioè, erano stati zitti. Solo che per una il silenzio era la comodità di avere Paolo e poi, forse, magari, chissà, mentre per Caterina il silenzio era proprio assenso bello e buono.
E allora lui dice a lei, come la Cardinale disse a Mastroianni in macchina: ‘Perché non sai voler bene’, e lei dice a lui, come Mastroianni ribattè alla Cardinale: ‘Perché non ci credo più’.

tumblr_o0pdrkhYSM1v4sgh1o1_500Allora vedi che il silenzio uccide? Vedi che il dire ‘stiamo insieme’ fa una paura bestia? Perché chi vuole stare insieme a chi? Caterina vuole stare insieme a Paolo, e anche se solo nella sua testa, vorrebbe stare anche con Giovanni, Mario e Lorenzo. Ma ribadisco, solo nella sua testa. Anche se sta bene con Paolo e basta, capito?
“Ma Caterina è pazza?”
Tanto quanto noi altri, Caterina è sempre stata zitta, e quindi è pazza per il timore di una risposta monosillabica.
Vedi che dire ‘Luana, hai un anno di vita’ spacca il cuore in tanti pezzettini?
“Nel mio mondo ideale, se mai dovessi uscire con un ragazzo sarei chiara fin dall’inizio”.
Obiettivamente lo sei mai stata, nel mondo reale intendo? Hai parlato fin da subito?
“No, avevo paura”
Certo, perché la paura per l’amore farà anche novanta, ma mai tombola.
“Prometto che non avrò più paura allora, che manderò affanculo il silenzio”
Io prometto solo di professare rispetto a voce alta e gentilezza concretamente mimandola, che la paura sono sicura la avrò, prima o poi. E forse anche un po’ ora.
Io dico che il silenzio non è per nulla degli innocenti, ma dei consapevoli di essere colpevoli.
C’è una canzone degli Afterhours che dice che ‘la violenza della stabilità è un modo di morire a metà’, tu sostituiscici la parola ‘stabilità’ con ‘silenzio’, e il senso mica cambia.

 

 

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  1. Giulia

    26 February 2016 at 8:25

    Dialogo aperto e onesto sempre anche a costo di non parlare con la tua amica qualche giorno per un acceso scambio di opinioni…e poi vuoi mettere la soddisfazione di dire “te l’avevo detto”!!!

    • Lucia

      26 February 2016 at 8:27

      la conosco bene quella soddisfazione 😉