Ma gli eschimesi bevono Aperol Spritz?

Ma gli eschimesi bevono Aperol Spritz?

Questa cosa della montagna l’ho presa proprio seriamente, cioè, fino a 31 anni c’avevo messo piede una volta, poi a 31, solo in un mese, ci sono stata ben tre volte: Innsbruck, Madesimo e poi Alleghe. Sto già pianificando Bormio. Tutte località i cui nomi ero prima convinta fossero sostantivi comuni di primi piatti a base di carne, pneumatici da neve, o parolacce in veneto.

Insomma, ho scoperto quegli aggeggi tondi, che sono i canederli, che lo skypass, pezzo di carta caro come il fuoco, va messo in tasca e basta avvicinarsi ad una fotocellula per entrare nella (maledettissima) seggiovia, che le maschere non si devono togliere, mettere, togliere e rimettere, ma mettere e basta, sennò non vedi più niente, che esiste un nettare divino che si chiama bombardino, grazie al quale dopo, di qualsiasi livello tu sia, principiante o avanzato, vai giù che manco Tomba, che se non nevica e c’è sole significa che c’è ghiaccio, e significa anche che sulle piste t’ammazzi.
Insomma, ho scoperto un bel po’ di cose, e sono sicura che ne scoprirò tante altre, a questo punto.

Lo scorso week end ero ad Alleghe, Monte Civetta, in provincia di Belluno.
Nella mia testa il Veneto non poteva avere le montagne, nella mia testa le montagne ce le aveva quasi solo il Trentino. D’altra parte per me la geografia è sempre stata come la matematica: materia di grande sofferenza ed estrema ignoranza.
Ero ad Alleghe con Aperol Spritz (che non mi odino adesso da Campari se ho citato il bombardino eh), un connubio perfetto, dato che “montagna” fa metaforicamente rima con “alcool”, amici, e una tavola, a fare sport la mattina e festa la sera.

Faccio un attimo un riassunto: Aperol Spritz ha organizzato una mega festa sulle piste, in un mega igloo ravvivato da quella musica tamarra che garba tanto a me, e a corollario di ciò ha messo a disposizione delle Jacuzzi, dei mini igloo dove dormire, e alcool, ovviamente. Chissà se gli eschimesi bevono lo Spritz.
Devo dire che andare ad una festa con le scarpe basse, e dei pantaloni quasi da pigiama, è stata un’esperienza, in quanto è stata la prima volta, ed è pure stata una prova di resistenza, dato che ho rischiato di cadere circa venticinque volte.
Devo anche dire che non ho osato dormire nell’igloo, anche perché con tutto il cibo che ho messo nello stomaco, misto ad Aperol Spritz, m’avrebbero trovata la mattina in coma.

Ovviamente ho riprovato lo snowboard; confesso che gli insegnanti della Scuola Italiana Alleghe Civetta sono davvero competenti e professionali, io ho avuto Matteo e Maurizio: con il primo ho fatto una pista al buio, era notte, e se non c’era lui ero già tra le fauci del gatto delle nevi, con il secondo ho lavorato (di giorno) sulla tecnica. Insomma se volete imparare consiglio vivamente di andare lì.
Ho pure conosciuto Selvaggia Lucarelli, una donna-un mito, a mio parere, che non ha di certo provato lo snowboard, anzi, si è presentata sulle piste con delle improbabili scarpe, per questo l’ho amata ancora di più.
Per la cronaca, le ho dato il mio libro, che casualmente, molto casualmente, avevo nello zaino, perché tanto si sa, chi fa da sé fa per quattordici mila. E adesso spero in un miracolo, un tweet tipo: “Lucia, mi fa cagare”, o “Lucia, mi piace”.

E ora scusate, ma sono le 18, ho venti minuti per organizzare Bormio, e poi uscire e andare, e giuro non è una marchetta, ma la verità, a bere il mio solito “Spritzino”.

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Aperol Tour Alleghe - ph: Roberto Bragotto

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Comments are closed.
  1. giulia

    17 February 2016 at 9:51

    bellissima festa