L’uomo dal cappello in testa

L’uomo dal cappello in testa

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Ultimamente amo tantissimo fare una cosa: nascondermi i capelli dentro cappelli da uomo.
Come sempre, ho cercato di darmi delle spiegazioni, perché certe volte faccio cose senza sapere bene manco io il motivo: o perché sono troppo vanitosa e amo stupire con l’effetto biondo una volta tolto il cappello (perché la verità è, checchè ne diciate, il biondo fa sempre più effetto), o perché in questo periodo voglio somigliare ad un uomo, o perché i capelli decolorati sono più difficili da tenere, e così mi levo il pensiero, o perché ho visto una foto di Jane Birkin con lo stesso cappello e i capelli tirati su, e m’è garbata così tanto che l’ho copiata, o forse anche perché mi andava così. Chi lo sa.

Ultimamente sto notando inoltre, più che mai, che se qualcuno mi chiede cosa ho indosso, ho indosso quasi solo robe vecchie, o vintage, se le volete chiamare in maniera più “raffinata”.
E mi ci sento molto bene.
Quindi a logica sarei un vecchio signore.
Un vecchio signore che passeggia con due dita aggrappate al pugno dell’altra mano, compostamente riposte dietro la schiena, e col quotidiano che sbircia palesemente fuori dalla maxi tasca di una giacca verde militare matelassé (all’epoca si chiamavano giacche husky), che va a comprare il pane nella panetteria di quartiere, e che trova in tutto ciò (nell’acquisto della pagnotta) una felicità inspiegabile ed esclusiva.
Un vecchio signore che poi si ferma al bar solo per salutare i suoi quattro amici, ma manco piglia il caffè, ormai Luigi, il barista, lo sa che lui fa così, perché al vecchio signore il caffè manco piace, o meglio, solo quello di casa.
E che pranza alle 12,30 in punto, con primo, spaghetti, niente penne o farfalle, solo spaghetti al pomodoro, e carne, pesce due volte a settimana, e frutta, ogni tanto ruba qualche caramella all’orzo dalla credenza dei dolci, ma senza farsi vedere. Il suo piccolo godimento sta nel trasgredire le regole che lui stesso si è imposto.
Un vecchio signore con un giovane cane da caccia, l’ha preso l’anno scorso, con cui passeggia a lungo, e assieme al quale brama di farsi fare un bel camino. Sai poi che caldino in casa.
Che ancora usa le lenti d’ingrandimento per leggere le indicazioni sui medicinali, ma anche i valori nutrizionali dello yogurt, e che userebbe pure le lire se potesse, che ce l’ha con le banche e con tutte le Coop, “sono la rovina delle macellerie e delle latterie”, dice sempre.
Un vecchio signore che mai sta in tuta, piuttosto si farebbe scoppiare, e che ha le mutande o solo celesti o solo a righe.
Che si concentra qualsiasi cosa faccia, anche per buttar giù la pasta. Se gli dici qualcosa mentre conta i grammi di spaghetti mica ti risponde, deve pensare alla bilancia.
E che ha sempre un cappello in testa, per l’appunto.

Scamiciata: vintage
Camicia: iBlues
Cappello: H&M
Scarpe: Pollini

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