La Madonna va a Pagani, la Signora Salerno a ballare

La Madonna va a Pagani, la Signora Salerno a ballare

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La verità è che non avevo capito dove sarei finita fino a che non ci sono finita.
È stato come essere Mary, quella del giardino dei misteri, super cofana bionda di capelli a parte.
Un po’ perché dopo essere sbarcata a Napoli non ho chiesto la destinazione, e un po’ perché la destinazione in questione è colma di giardini e corti segrete, molti delle quali dominate da una Madonna, una “madonna degli animali”, e non è mica una bestemmia.

Quando mi hanno detto dov’ero, Pagani, ho ri-arrotolato il “divino pensiero” che avevo s-rotolato come un tappeto rosso fuori dalla fronte, formando pure una nuvolina che diceva: “chi lo sa, magari è uno dei pochi paesi del Sud che è pagano, che non è poi così cristiano“.
E invece no, a Pagani c’è una Madonna ogni due metri, c’è perfino la Madonna delle Galline, c’è cristianesimo ovunque e in chiunque. Tutti i cristiani sono Cristiani. Tutti vanno in chiesa, tutti si fanno il segno della croce, bambini, quegli esemplari difficili di adolescenti, i grandi e ovviamente i vecchi.
Lì i nanerottoli sono cresciuti con Gesù Cristo come io a pane e Nutella.
E ciò è davvero affascinante, perché è come se la religione diventasse anche lifestyle, cultura, vita.
Penso che dal 31 luglio fino al 4 di agosto Pagani abbia avuto un solo esemplare di non credente, io, ma l’ho detto solo a pochissime persone, giuro, non volevo fare come quella che va a tette nude i una spiaggia di bigotti.
Pagani è come un carillon: fino a che non apri quegli scrigni d’occhi che ci ritroviamo non puoi sentire quella musica immaginaria che viene da ciascun cortile. È un po’ come camminare su una linea retta piena di porte invisibili; se decidi di sbattere la mano destra o sinistra su qualche porta ti s’apre un mondo. Ogni corte è un mondo, un piccolo feudo indipendente, non quartieri, non agglomerati di case, ma feudi. E dentro è tutto un terno al lotto: ci puoi trovare fontane antichissime, come catapecchie fatiscenti, vecchiette radunate a chiacchierare, rigorosamente sedute su sedie di paglia, e manciate di bambini giocare con la palla.
C’è anche chi questa cosa del feudo la prende un po’ troppo sul serio, e funge un po’ da vassallo che deve fare gli interessi del padrone (quale?), e ti fa dodicimila domande quando ti addentri in un cortile, che comunque non è privato.
Pagani è affascinante, bellissima, e parlo della parte vecchia ovviamente. È bella perché è come deve essere un paese: con le case che stanno con le porte aperte, e tu sì che puoi vedere tutto, il circolino che raduna vecchi e giovani, tutti che conoscono tutti, i fuochi d’artificio quando c’è la festa del patrono, il gossip, tanta storia e tante cose vecchie che non ci pensano nemmeno lontanamente a cambiare.
Poi a Pagani c’è una parte nuova, che non ho fotografato, e che non ha carattere, ma sapete già come la penso io per le cose più moderne.
D’altra parte anche Salerno, ho fatto una capatina pure lì, è divisa in due parti, la vecchia e la nuova, che alla stessa maniera, non ho fotografato.
Salerno è una bomba, non è come te l’aspetti. E la domanda è: perché Salerno come te l’aspetti? Non lo so, ma è come se te l’aspettassi sempre diversa da quella “originale”, a priori.
È come una donna alta e magra, agghindata d’anelli e imbellettata com ombretto azzurro e rossetto rosso. La vedì lì camminare piano e facendo rimbalzare botteghe e passanti, tra un vicolo e l’altro, abbassando il capo al primo archetto. Ha la borsetta nera al polso, tante le volte si dovesse fermare alla prima merceria per comprare mutande, o bottoni.
È vecchia lei, ma comunque moderna, le piace la musica, ama il cinema e il suo passatempo preferito è ballare; la signora Salerno (non Sabrina) è una che ferma non ci sta, senza avere però quell’ansia tutta del Nord. Va in chiesa pure lei, ma ogni tanto attacca le gomme da masticare sotto la panca quando il prete fa la Comunione.
Mi piace perché t’ammicca, è un’esteta, vede bellezza anche dove in realtà non c’è. Eccetto nella parte con meno carattere, quella garba poco anche lei, me l’ha detto. Ma ovvio, lei è un Capricorno.

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