I conti alla rovescia mi ribaltano le budella

Ho sempre digerito poco quelli dei “count down”, e continuo ovviamente a digerirli altrettanto poco, sia chiaro. Nemmeno quella prelibatezza dell’Effervescente Brioschi per umani potrebbe fare il miracolo.
Ho sempre guardato con un ciglio alzato e l’altro abbassato quelli che iniziano i propri status su Facebook con “non vedo l’ora”.
I conti alla rovescia, il non vedere quell’ora precisa (sarà che sono cecata, e quindi più sensibile all’argomento) mi hanno sempre messo un mix d’ansia e di nervoso, specie se riferiti alle vacanze, perché a luglio ce n’è un abuso di massa impressionante.
Sì, m’ha sempre fatto impressione il constatare che ci sia così tanta umanità che ad un certo punto decide di detestare il proprio lavoro e di vivere in funzione di quelle tre settimane d’ozio dovute.
Ma non può aspettare quella gente lì? – mi sono sempre detta – in fondo, prima o poi le vacanze arrivano, cioè non è che arrivano prima se si comincia a rompere le palle un mese o addirittura due della partenza.

Fino a che, all’orlo dell’esaurimento nervoso, quella gente lì comincio quasi a capirla. Anche se non ho mai fatto conti alla rovescia, giuro.
Ogni fine luglio arriva il momento dei bilanci lavorativi e ogni anno mi pare sempre di aver lavorato più del precedente, e quindi di avere il diritto di fare più vacanze. Faccio tutto da sola, insomma.
Infatti, ridendo e scherzando, starò via un mese a partire da oggi, che ho il culo in Toscana.

Da buon utente medio di Internet posterò quotidianamente foto dei luoghi visitati, dei cibi mangiati, del mare azzurrino, della famiglia e dei gatti che troverò per strada.
Da buon utente medio non vedrò l’ora che qualcuno di voi mi dica che sono in un bel posto e nello specifico dove, per poi non rispondergli.
Da buon utente medio metterò ovviamente gli hashtag giusti, non gli account, perché le mie vacanze (purtroppo) non sono frutto di marchette, ma di sudati denari.
Da non buon utente medio non tornerò abbronzata perché dell’abbronzatura non me ne frega manco mezza ceppa.

Quindi ora posso dirlo, “meno proprio nulla”, sono in vacanza. Adesso.
A me i conti alla rovescia ribaltano le budella.

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