Abbandonatemi a Berlino nella location pseudo abbandonata

Non ero mai stata a Berlino. E quando tutti mi dicevano che è una città piena zeppa di location industriali pseudo abbandonate non mi immaginavo come fossero; e come potevo?
Ormai lo sapete, ho un amore sconfinato per i posti abbandonati, vecchie fabbriche, case, tutto ciò che non è più abitato ma che abbia segni tangibili del fatto che ci sia passato qualcuno, o qualcosa che magari ci sia ancora nel suo aspetto più decadente possibile.
Evidentemente a Berlino queste cose “lasciate abbastanza lì” vanno pure di moda, e io ne sono solo felice. Di non respirare puzza di vernice fresca e bianca, perché tanto è sempre bianca, di non dover stare attenta a dove mettere i piedi o di rovinare qualcosa, di dover per forza conformarmi al fatto che l’idea di “design pulito e perfetto”, quello fatto di sedie sfavillanti e spigolose tanto per intenderci, sia sempre la migliore.
L’imperfezione è sempre un po’ migliore.

Sono stata 24 ore a Berlino per il party #gapxzalando, ovvero per l’entrata del brand americano sulla piattaforma online leader nel mondo in ambito uomo, donna e bambino, Zalando appunto.
Una giornata molto concentrata e molto bella, che vi racconterò a breve, girando un po’ random, che ha avuto la sua perla con la festa, appunto.
Infatti mi sono subito sentita male. Nel senso che quando ho visto un’ex fabbrica, un ascensore non agibile, mattoni e finestre giganti, sono andata praticamente in apnea (tenetelo a mente se un giorno vogliate farmi felice: farmi andare in un posto così).
E l’ibrido tra gente moderna, tutti fighi e fighe tra parentesi (com’è stato possibile non lo so) e location antica ha reso tutto ancora più interessante.
Poi a dire la verità è stato tutto interessante, o meglio la festa a cui tutti avrebbero voluto partecipare per i più svariati motivi: c’era una macchinetta per le fototessere, che se avessi una reggia invece che una cat-caverna, la metterei subito qui, il pulmino dei gelati, anzi dei frozen yogurt, con la donnina a cui chiedere tutto quello che volevi (Oreo, Smarties, cereali, cioccolato bianco e fondente, tutto su una coppetta colorata di yogurt), lucine colorate, un corner con salmone appena grigliato e formaggio greco appena piastrato, tutta bella gente, come già detto, musica giusta e clima perfetto (che per molti era da ibernazione, per me, nuda come sempre era la perfezione).

Non so, a trent’anni, dopo già tanti anni di feste e aperitivi, vorrei avere la palla magica per prevedere già come sarebbero i party a cui sarei invitata, perché sceglierei di andare solo in certi come questo. Circondata da persone simpatiche, con cose da fare, con della bellezza da osservare, con un’organizzazione da ammirare, e un pane con burro da divorare.

Un grazie mille a Zalando e al suo team (di bellone, perché secondo me, a questo punto, da Zalando, per la comunicazione, il marketing, o per qualsiasi altro settore, devi essere bona/o).