A Milano dove vai se i fenicotteri non ce l’hai?

A Milano dove vai se i fenicotteri non ce l’hai?

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Parlando molto sinceramente è molto difficile partecipare ad eventi strutturati e trovarli perfettamente organizzati, e in più beccarci pure la gente giusta, a partire dalle tue compagne d’avventura, bloggers e instagramers che stimi a livello sia personale che professionale.
Molto difficile ma a quanto pare possibile: posto il fatto che chi mi conosce sa che non regalo complimenti a nessuno, dico che l’evento iBlues + Banana Graffiti è stato propri così, divertente e ben fatto allo stesso tempo. Aggiungerei anche utile, dato che un po’ in sella ad una bici, e un po’ grazie ad un pulmino forse con delle sospensioni assenti (abbiamo come ballato sul Tagadà), ho scoperto e ri-scoperto dei posticini a Milano fantastici, dove ritornare, e da consigliare assolutamente a chi mi chiede (e succede spesso) consigli sui locali in città.
I posticini sono quelli della guida iBlues, che trovate in negozio, io li ho “ispezionati” tutta di fenicotteri rosa tappezzata, di sorriso ben munita e poiché sono amante di tutti gli animali, pure di tucani accessoriata (il mio secchiello animalier was better than yours).

l‘iBlues tour è iniziato nel suo flagship store in Corso Vittorio Emanuele II, nel quale ho tentato di estirpare gentilmente per qualche ora un paio d’occhiali con palme e fenicotteri, ma l’esito del tentativo è stato il seguente: a c c e s s o n e g a t o.
È continuato così, tra una cioccolata con panna, più di quattro chiacchiere, e una spennellata e l’altra di unghiette rimesse a nuovo:
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Non so come ho fatto fisicamente a vivere senza fino ad ora. Voglio dire: senza cioccolato al latte e pop corn caramellati, senza cioccolato e cuori di zucchero, senza cioccolato con dentro delle praline d’oro (ed è subito Gene Wilder e “Willy Wonka e La Fabbrica di Cioccolato”).
Entrare da Zàini è davvero un’esperienza onirica: appena c’ho messo piede mi sono immaginata me ventitré anni fa, colpita sulla testa da un morbidoso martello di marshmallow per rendermi più bassa, una bambina, vestita tutta di rosa e d’azzurro chiari, con calzette lavorate e bebè nere. Mi sono pure rivista con le codine strette da fiocchi di raso. Ho provato quell’entusiasmo tipico del giorno della Befana, quando aspetti il “3,2,1, via” per spacchettare la calza e trovarci tante buone chicche da mangiare sotto il controllo della mamma, altrimenti chi non le finirebbe tutte d’un colpo?
È come fare capolino in un vecchio film dove i bambini ammaliati da cotanti colori e odori appiccicano il naso sulla vetrina del negozio preferito sognando inarrivabili prelibatezze. Ed in effetti è proprio così: è davvero come fare l’ingresso in un vecchio negozio, perché è tutto legato alla tradizione, dal pavimento, ai mobili in legno fino alle confezioni stesse dei prodotti.
Zàini Milano: via de Cristoforis 5

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Mi basta un fenicottero per sentirmi come Alice. Forse mi piacciono tanto i fenicotteri perché secondo me somigliano ai gatti: sono affascinanti più che belli, schivi e ritrosi, per questo ammalianti, e poi sono rosa.
Se passi da Palestro/Porta Venezia e si è giù di morale, o se si è felici e si vuole mantenere lo stato di gioia, è una tappa d’obbligo, funge quasi da medicina. Provare per credere.
Villa Inverizzi: via Capuccini, Milano

Funky Tablefunkytable_fashionpolitan_iblues funkytable_fashionpolitan_iblues2 funkytable_fashionpolitan_iblues3 funkytable_fashionpolitan_iblues5 funkytable_fashionpolitan_iblues6 funkytable_fashionpolitan_iblues7 funkytable_fashionpolitan_iblues8 funkytable_fashionpolitan_iblues9 funkytable funkytable2

Avete presente quei posti nei quali dovunque tu ti giri esclami: “No, vabè!”? In continuazione. Ecco da Funky Table accade esattamente questo, dovunque tu ti volti non puoi credere ai tuoi occhi: alzi lo sguardo e vedi delle luminarie di Santa Rita colorate, versione moderna insomma, lo abbassi e scorgi un tavolo realizzato come se fosse già apparecchiato, con incastonati all’interno Canestrini (sì, quelli del Mulino Bianco), vecchi cucchiani e piattini da tè della bis nonna. Vuoi delle posate e te le ritrovi con la scritta “love”. Ed in effetti è così: ogni cosa lì sprizza “neovecchio amore”, perché niente è tutto nuovo o tutto vecchio, ma modernamente antico. Anche le maniere delle due proprietarie, due sorelle dal sorriso meraviglioso, pronte ad accoglierti come davvero fosse casa loro e tu l’ospite più gradita.
Questo negozio, che poi chiamarlo negozio è riduttivo, è stata una scoperta eccezionale. Ci tornerò anche solo per fare due chiacchiere con Mariangela e Cristiana.
Funky Table: via Santa Marta 19, Milano

Isa e Vane

andy EY6A0581 EY6A0621 funkytable_fashionpolitan_iblues10 isaevane_banane_iblues_fashionpolitan isaevane_fashionpolitan_iblues isaevane_iblues_fashionpolitanQuesto è un locale “naturalmente shabby chic”, non trendy, ma arredato e abitato da persone di gusto, che è diverso, dove nulla, ma proprio nulla è lasciato al caso, eppure non da per niente l’idea del locale “perfettino”, è perfettamente imperfetto: ogni sottopiatto è diverso ma della stessa forma, circolare, vinili/sottopiatti compresi, le scatolette di tonno sono belle pure da fotografare, il pavimento è di quel vecchio che amo, c’è tanto legno, un elemento che mi apre un mare di ricordi di quando ero bambina, è “sano”, semplice anche nel cibo, e costellato qua e là da fiori.
Isa e Vane per l’occasione ci hanno preparato dei barattoli colmi d’acqua aromatizzata, da bere con delle cannucce colorate e delle tortine di banane e cioccolato. Amo quando qualcuno si prende cura di me fuori da casa mia, amo quando a qualcuno importa del mio giudizio, del mio benessere in quel momento.
Questo diventerà uno dei miei luoghi-routine, di sicuro.
Isa e Vane: via Perugino, 1, Milano

Appartamento Lago

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Diciamo che al momento della foto ero sulla via per l’Appartamento Lago con le BikeMi brandizzate Banana Graffiti + iBlues. Questo flat è una vera e propria casa/studio del giovane designer Stefano Locci, data in affitto per eventi/feste o quant’altro. Un concetto decisamente rivoluzionario che da una spallata a quello di sterile location bianca e vuota, senza un minimo di personalizzazione.
Appartamento Lago: via Brera 30, Milano

Frutteto Garibaldi

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Già che il giochino “Fiori, Frutta e Verdura” è sempre stato uno dei miei preferiti (lo conoscete vero?).
Figurarsi trovarsi in un posto dove ci sono frutta, verdura e anche un po’ di fiori (e volendo accanto c’è proprio un negozio di fiori). Dunque I love Frutteto Garibaldi per un milione di ragioni, oltre a quella sopra elencata: è vecchio stile anche se, come le balere, è “preso di mira” dai giovani per eventi, shooting e quant’altro, i fruttivendoli sono belli per definizione, ha il classico pavimento da negozio di frutta e verdura, i commessi sono gente squisitamente normale, senza avere la pretesa di essere fashion, trendy, o whatever, e bottiglie e barattoli sono tutti meravigliosamente in fila.
Insomma, un posto del buonumore, al quale farei tanto volentieri un sito, nel quale ammirare foto pazzesche e leggere storie fantastiche.
Frutteto Garibaldi: Corso Garibaldi, 18

Bahama Mamabahmamama_iblues_fashionpolitan bahmamama_iblues_fashionpolitan2 bahmamama_iblues_fashionpolitan3 bahmamama_iblues_fashionpolitan4 bahmamama_iblues_fashionpolitan7 cane_bahamamama_iblues_fashionpolitan EY6A0890 EY6A0910

Come sentirsi a casa e in un luogo di professionisti, anzi professioniste, allo stesso tempo.
Quello che mi è piaciuto di Bahama Mama è la non sterilità del posto, non è trattato come un locale, ma come un posto familiare, con statue di cani sotto al tavolo, vecchie riviste e libri, vecchi pezzi d’arredamento misti ad oggetti contemporanei. Qui è tutto un po’ “confuso”, ma meravigliosamente in ordine.
Le ragazze (vestite da dio, tutte uguali, molto anni Cinquanta) ti fanno le mani davanti hai un maxi schermo dove puoi vedere film, spettacoli o quant’altro. E se vuoi parlare con loro, loro sono gentili e carine.
Centrifugati, accessori, abbigliamento, unghie e altri trattamenti, di tutto e di più ma tutto più che coerente.
Mi piace. Ed ora avrei proprio bisogno di manicure e pedicure…
Bahama Mama: Viale Col di Lana, 1, Milano

TOM

EY6A0994 tom tom2 copiaEntro e vedo un posto semplice, ma ricercato, senza avere la pretesa d’essere à-la-page, ma quasi quasi, di sottobanco, lo è.
Entro e vedo delle vecchie riviste, è già il mio posto preferito.
Entro e mi danno da mangiare delle cose buonissime che credo siano patate, e invece sono yuca. Una droga, giuro. Viva la yuca.
Entro e il preparatissimo barman mi parla di Retsina e dei modi in cui la miscelerebbe ad altre bevande. E quasi svengo.
Il TOM è un posto di gente preparata per gente preparata, gli “scappati di casa” non capirebbero.
The Ordinary Market: via Molino delle Armi, Angolo della Chiusa

Grazie al team di iBlues e alle mie compagne di colazione, merenda e aperitivo: Simona, Andy ed Elisa

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