Sulla metamorfosi domestica di un negozio immateriale

Sulla metamorfosi domestica di un negozio immateriale

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Uno, due, tre, quattro piani se si conta l’inaccessibile-al-pubblico-terrazzo/tetto dove ci si può adagiare sorseggiando acqua aromatizzata (che pare ora, assieme ai centrifugati, sia indispensabile come l’aria): è stata questa la modesta casina milanese di Zalando per due giorni, che io mi sono goduta tutta, provando anche non poca invidia.
E finalmente una casa che mischia social con sociale, che unisce social network virtuale, mondo online, al social network umano.
“L’operazione Casa Zalando“, a cui io ho partecipato settimana scorsa in qualità di “consigliera di acquisti” nella tappa milanese insieme a Lavinia, è sinceramente molto ben fatta.
Dimentichiamoci, seppur con qualche sforzo, un momento del mio essere bionda + fashion blogger (una tragedia, praticamente), e facciamo finta, lo so, non è facile, che io sia intelligente: Zalando ha avuto l’idea di rendere materiale ciò che è parzialmente immateriale (lo shopping online, che ad un certo punto diventa fisico con l’arrivo a casa del vestitino o delle scarpe di turno), infarcendo la realtà di attività interessanti, workshop utili, quella fantastica macchinetta per creare le gif (vedi sotto alcuni “frutti”, uno sballo, la voglio per casa mia), ospiti e merende preparate da influencer.
Insomma, non l’ennesimo evento dove te ne stai con il cocktail in mano ad alcolizzarti e basta.
Sono successe cose e abbiamo fatto altrettante cose. E sì, lo ammetto, ultimamente ho la fissa con il verbo “fare”, con l’essere attivamente coinvolta, e non solo subire gli eventi.
Ultimamente sono stufa di non essere stimolata, oppure ad esserlo solo facendomi mettere un prosecco in mano, e di capitare in location bianche, prive di personalità, con la musica lounge-ambient-yoga-friendly-e-queste-boaite-qui.
E poi è bello, anche se fa un po’ strano, incontrare persone che non conosci in una casa, che ok, non è tua, ma in quel momento è come se lo fosse.
“Benvenuto a Casa Zalando”: ritrovarsi a fare gli onori da ospite come se si fosse padroni è davvero molto buffo.
E quindi una cosa diversa. Sinceramente? Amen.

Se volete scoprire le altre tappe guardate qui.

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