Il mare è una palla di cristallo e noi siamo tutti veggenti

Il mare è una palla di cristallo e noi siamo tutti veggenti

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Inverno, stanchezza, vento. Quel giorno lì faceva freddissimo, era gennaio, e solo chi fumava se ne stava fuori per qualche minuto per poi sgattaiolare dentro a smanettare sull’ipad, a guardarsi qualche improbabile film in lingua originale o a mangiare patatine al formaggio parlando a cellulari rigorosamente bianchi con auricolari d’altrettanti colori.
Non so bene se inconsciamente per dimostrare coraggio a me stessa o per la mitica attrazione della forza della natura, ma ho cercato di rimanere fuori per il più possibile, fino a quando vento e gelo non m’avrebbero ben bene sciabordita.
Ho trovato pure un amico, un cagnolone con una giacca di pile, perché la padrona era stata così tanto premurosa da dargli la sua giacca.
È buffo: quando fa estremamente freddo e sei su una nave nessuno parla, tutti strizzano gli occhi come se ci fosse un sole accecante, respirano forte e a denti stretti di modo da fare uscire dalla bocca quel suono che ti stimola ad andare in bagno, tutti sono troppo indaffarati come me a capire come faccia una nave così grande a galleggiare sul mare, come faccia quella montagna a bucare quella nuvola, e a leggere cose sul mare.
Io di questo ne sono sicura: sul mare sono scritte cose, e per ognuno di noi ci sono scritte cose diverse e personali. Uno ci legge il riassunto della vita del figlio, un altro ci vede il quadro della propria vita lavorativa, un altro ancora ci ricama domande su domande sulla propria vita amorosa.
Il mare è una palla di cristallo e noi siamo tutti veggenti senza però sapere interpretare il nostro futuro; il mare ti da l’oggettività dei fatti, sta poi a te ad interpretarli.
Li rielabori mentre guardi l’orizzonte, il pavimento colorato della nave che calpesti adagio, mentre te ne torni a far scongelare il cervello al caldo. Solo che quando entri nella dimensione interna di una nave ti dimentichi di tutto, il rapporto intimo che s’era creato prima con la natura svanisce per dare spazio al rapporto umano; è come se si conoscessero tutti con un solo sguardo e il tempo di pensare alle paturnie naturali fosse scaduto.
Colui che pensa poco vada su una nave, vedrà la sua vita davanti.

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Comments are closed.
  1. Antela

    12 April 2015 at 9:58

    Nice post =)
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    kiss!
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  2. Franci

    13 April 2015 at 10:03

    Bellissime queste foto, mi sembra di sentire il vento gelido sulla pelle! Bellissimo post.
    Baci! F.

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