Ho chiuso con la Upim

Ho chiuso con la Upim

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Non so bene per quale motivo quando eravamo adolescenti, e anche pre-adolescenti, o per lo meno io, ci ostinavamo tutte ad andare alla Upim il sabato pomeriggio per comprare la matita per occhi nuova da sfoggiare la sera nella pizzeria de La Piazzetta. E la matita nuova era sempre di tre colori, o verde, o azzurra o viola, sia per me che per le mie amiche, non c’eravamo ancora arrivate allo studio dei colori personali, occhi, capelli e incarnato vari. Quello che importava era solo comprare la matita per occhi più appariscente del mondo, mentre per quanto riguarda le labbra c’erano i famosi “lucidini” alla fragola ammazza-limoni, che o si trovavano su qualche giornaletto o si compravano sempre alla Upim, e se andava di lusso pure in profumeria (con la mamma).

Crescendo è cambiato tutto: raramente mi trucco tanto e in maniera appariscente, cioè, quello che non può mai mancare è base, mascara e rossetto rosso, il resto rimane un accessorio da sfoggiare quando ho voglia di perdere tempo a truccarmi, e sinceramente non capita spesso, ma quando capita mi diverto ad andare a caso, ovvero a mettermi sugli occhi trecento colori, sovrapponendoli e intersecandoli, che alla fine, per qualche magia, risultano anche armonici.
Diventando grande ho cominciato a dare più importanza alle labbra, e le mie non sono mai non colorate, e quando intendo mai, è davvero mai. Faccio molta fatica ad allontanarmi dal rosso, infatti anche quando ho provato uno dei nuovi rossetti Chanel, che è un bellissimo rosso/viola che mi ricorda le tende di velluto dei teatri, mi sono contornata le labbra con una matita rossissima. E stranamente, perché io amo i colori matte, opachi, quelli che ti rinseccoliscono le labbra tanto per intenderci, c’ho messo sopra un lucidalabbra.

Per quanto riguarda gli occhi, quelle poche volte che li trucco o mi faccio un eye-liner, dopo vari tentativi e mesi ho pure imparato, ma è sempre un dramma, oppure sfumo con dei colori non certo accesi, uno perché sembrerei pazza, due perché non sarei capace, e la cosa bella è che ci metto sempre pochissimo.
Voglio risultati più che decenti in poco tempo, mi sembra giusto. E per averli decenti, buoni, ottimi, devi avere dei trucchi ottimi, e su ciò non ci piove.
Insomma, diventando grande, ho chiuso con la Upim, forse anche perché la Upim ha proprio chiuso…o no? In realtà no, ma per la Upim è (meravigliosamente) matite da adolescenti, quindi sarà dura rimetterci piede per comprare un trucco, nonostante c’ero fissa e l’amassi alla follia. Ma chissà.

La cosa che accomuna La Lucy dell’adolescenza a quella cresciuta è lo smalto, per il quale sono più che fissata, e Chanel su questo vince su tutti, indubbiamente.
Avete presente il dramma di quando poi ti vedi lo smalto sbeccato, tanto che non puoi manco gesticolare (per me impresa impossibile) o nasconderti i pollici sotto tutte le altre dita, e agitare fortissimamente tutte le altre dita per far sì che il danno non si veda?
Ecco.

Make up Chanel:
Palette L’intemporel de Chanel, limited edition, in vendita presso La Rinascente dal 6 febbraio
Palette Les 4 Ombres, 238 Tissé Paris
Smalto Le Vernis Intemporel
Lucidalabbra Lèvres Scintillantes, Brilliant extreme Glossimer 192 Fleur d’Eau
Rouge Allure Velvet, luminous matte, 50 Le Romanesque

Felpa: What’s Inside you

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