Il Toto-Moschino è di cartone (animato)

Il Toto-Moschino è di cartone (animato)

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Cinquanta sfumature di beige, marroncino, color carne, nature. Altro che grigio. Quest’anno Jeremy Scott per Moschino i colori li ha voluti solo sui vestiti, in faccia nulla, manco un filo di mascara. Cioè “nulla” per finta, in realtà per realizzare un trucco effetto naturale, anzi, baciata dal sole, ci vogliono un bel po’ di prodotti e tanta abilità. Peccato, per un attimo avevo sperato di cavarmela con poche e facili mosse.

Ho seguito Lucia Pieroni e il team di Mac Cosmetics nel pazzo backstage di Moschino e ho capito quanto sia più complicato truccare qualcuna che debba apparire non dico struccata, ma leggermente abbronzata. Bocce e boccette di fontotinta mescolate, creme e cremine dello stesso colore, più o meno, ma di tonalità diverse, pennelli e pennellini che incrociano “pappine” in salse omogenee, un caos pseudo mono-cromatico (ma in realtà plurimo) non da poco.

Ho provato tanta invidia, perché quando dicono che la famosa base sia importante hanno ragione, ed io non ci sono ancora arrivata a farmela bene.
Che poi la domanda che saltellava in testa, quella da Lucia ignorante, era la seguente: “ma per farle così normali c’è bisogno di tutto questo tempo?”.
La risposta è ovviamente .

Ad ogni modo il trucco era azzeccatissimo, anche perché la collezione Autunno Inverno 2015/2016 che ha sfilato è stata a tema “cartoni animati”, con l’esattezza Looney Tunes, quindi se ci fossero state delle bocche colorate e degli occhi con eye-liner violento sarebbe stato decisamente troppo.
Che pacchia Jeremy Scott. Anche io voglio fare la stilista e decidere stagione dopo stagione a quale cartone animato, logo o bambola ispirarmi. Per la prossima collezione estiva quasi quasi gli propongo Lina Frida, ha un viso interessante per essere messo in ripetizione su maglioni e vestitini. O no? Gli mando una mail, sicuro risponde.
Potrebbero fare una lotteria: “Che personaggio metterà Jeremy nella sua prossima collezione?”. Chi vince entra alla sfilata, dato che è davvero blindata. E ho fatto pure la rima.
Tuttavia, l’ho già detto e ridetto, nonostante quella che faccia Scott non sia moda come la intendo io, piace e vende. Il target è completamente diverso da quello di Rossella Jardini, è molto più commerciale, celebrity-friendly, usa e getta. E poi s’è sempre il momento aspettativa, il toto-Moschino, che pompa tantissimo d’adrenalina: “Che combinerà Scott stavolta?”.
Non so, la mia testa non riesce a non essere tappezzata da forti dubbi. Piuttosto pensa a come imparare a fare quel trucco, me lo vedrei tanto bene…

Foto da sfilata prese da Style.com, tutte le altre sarebbero anche mie

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