Tra farina e sangallo, il ditale è fortunato

Tra farina e sangallo, il ditale è fortunato

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La verità è che vivo serenamente il presente sognando un futuro verosimilmente somigliante al passato.
Non riesco a smettere di ricordare, ogni santo giorno la mia mente s’adopera alacremente per cucire immagini di ogni mio scampolo di vita, da quando ero nanerottola ad adesso.
Amo tutto ciò che è vecchio e polveroso, forse un po’ per presa di posizione, un po’ per l’allure, un po’ perché sono una nostalgica dentro, un po’ per uno spirito di “filìa”, quello da scambio-pacche sulle spalle con le mie coetanee ricordando insieme il telefono Swatch a due cornette, allora ci sembrava la scoperta dell’America.
Amo in generale il “mood” del prima, le abitudini che mi sono sempre parse più buone e genuine, la formalità più formale, le maniere più educate, le donne tanto più spartane e multitasking quanto più raffinate ed eleganti.

E se parlo di donne, parlo di nonne, le seconde figure femminili della mia vita; le mie nonne erano diversissime tra loro, non a caso ho cercato la ragione della mia “bipolarità” (timidezza e sfrontatezza, creatività e ragione, atteggiamento snob e da campeggio assieme) in loro.

La mia nonna Tina era quella vanitosa, con il rossetto sempre sui denti, un armadio che per me era un forziere di bellezza, la donna di città raffinata che aveva una signora ad aiutarla nelle faccende di casa, una tanto allure, ma poco “manuale”.
La nonna Cecchina era la nonna della campagna, quella che sapeva cucinare, cucire, aveva in tutte le sue gonne dei fili bianchi attaccati, che mi portava nell’orto, o nei cortili delle sue amiche pieni di galline e conigli, quella dei grandi pranzi della domenica.

Se penso alla nonna Tina penso al rossetto rosso, se penso alla nonna Cecchina penso al ditale, non a caso sono entrambe due elementi a cui io sono molto legata. Non esco mai senza rossetto rosso e anche se non so cucire nemmeno un bottone, non sono proprio portata, la macchina da cucire, il filo e il ditale appunto, mi provocano sempre l’innalzamento dei muscoli ai lati della bocca, gioia.

Non a caso quando ho “incontrato” Keep Out, azienda di Casale Monferrato, è scattato quel famoso spirito da “pacca sulla spalla”, condito da un’aura di chiamiamola magia quando ho letto di una vecchia leggenda: si dice che nell’America Latina, le nonne avevano usanza di regalare a figlie, nipoti e nuore, un ditale in argento per proteggerle da ogni sorta di pericolo (volevano dire macumbe?).
Non credo alle leggende, cioè, una parte di me sì, ma quel ditale di mia nonna, che le braccava il dito tutto dinoccolato, mi ha sempre dato un senso di protezione e sicurezza, perché era il simbolo delle anziane, della saggezza.
È stato quel ditale ad essere complice delle mie amatissime gonne con le gale per me sempre troppo lunghe (“tanto cresci”, mi diceva mia nonna perché in realtà non amava il corto), dei pantaloni accorciati salvati dunque da fango e polvere, dei vestitini per il mio Ridimmi, e del famoso corredo.
Ogni tanto, quando provavo a cucire scimmiottando mia nonna, me lo infilavo, ma dopo un po’ me lo dovevo togliere, mi faceva sudare il dito. Poi lo mettevo sul ripiano di legno e mi pentivo di averlo abbandonato, dichiarando palesemente la sua inutilità.
“Si può fare senza, è un aggeggio che da solo fastidio… – pensavo – eppure se la nonna lo usa deve essere per forza utile, lei non fa mai niente a caso”. (Mica come me).
Non ho mai capito se il ditale funzionasse a qualcosa o no, ma lucente com’era, in vetta a quel dito che passava da farina, uova e carne cruda a lane e sangalli come se nulla fosse, mi pareva come un oggetto tanto fortunato.
E infatti, tutto torna.

Anello e collana: Keep Out
Gonna e trench: Mauro Gasperi
Body: American Apparel

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Comments are closed.
  1. Eni

    16 February 2015 at 18:14

    Bellissime le foto, l’outfit e i gioielli. Ma vuoi sapere qual’è la mia parte preferita di questo post? Quella dove parli delle nonne…che tenera!!!! Dovevano essere due grandi donne.
    Buon inizio di settimana. Un bacio,
    Eni

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  2. Michele Curci

    23 February 2015 at 14:19

    bellissimi scatti!!!
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