In verità non so se Babbo Natale esista o meno. Ma non è un problema, ci sono delle cose che mi piace pensare esistano perché mi fanno stare bene, mi scaldano il cuore. Una cosa personale, insomma. Credo negli angeli, negli alieni buoni e anche a Babbo Natale, tutti loro sono capaci d’accenderti un camino dentro il petto (sì, anche gli alieni buoni, sarà per gli extraterrestri di Antarea, del film “Cocoon”).
Babbo Natale è come un bombolone alla crema: sia prima che dopo di mangiarlo e di affondare denti e fare sguazzare la lingua nel nettare zuccherino degli dei, la crema, ti viene quel sorriso con tanto di fossette, ti rende felice e serena, e sono convinta che nessun cibo più della crema ti metta in pace con il mondo. Dovrebbero darla in farmacia, come medicina della felicità. E così è Santa Claus, lo ami perché è buono, un vecchietto con le gotine rosse che ti porta pure regali, il più delle volte proprio quelli che vuoi (basta essere furbi, e mandare i “messaggi” giusti a chi di dovere).
Io non odio il Natale, non lo sento mio fino a che non mi ci trovo in mezzo, poi quando mi trovo un albero davanti pieno di palline e di lucine colorate sono la prima a mettersi le corna da renna in testa e a cantare “Jingle Bells” inventando le parole di sana pianta, o utilizzando la tecnica del “nannannaaaa” (capito quale?).
Benché io odi l’espressione che sto per scrivere, perché tipica da fashion blogger bimbaminkia, la dico perché vera: ieri è stata una giornata bellissima, una in cui il mio cuore s’è riempito di crema chantilly, alla fine penso ci sia pure capitata della panna montata.
Ho avuto l’onore di essere una delle, mi vergogno tanto a dirlo, special guests, insieme a Patricia e Valentina, alla festa di Natale di Stella McCartney. Il che è significato anche fare un “discorsetto” e cantare-tra-virgolette davanti ad un tot persone, per poi premere il pulsante del “Quizzettone” e dare il via all’accensione delle luci fuori dal negozio. Yay!
In realtà se dovessi dire la prima cosa che mi ricordo di ieri sera sono stati gli abbracci. Ne ho dati e ne ho ricevuti tanti, forse anche da chi non conoscevo, ma poco importa. In fondo il Natale, per me che non sono credente, è una bella festa per rivedersi tutti con uno spirito positivo, scevro da brutte zavorre d’amore, di lavoro o di famiglia, si parla solo di belle cose, e di quanto sia bello rincontrarci o di conoscerci.
Con me c’erano i miei amici nuovi e vecchi, “fan”, un coro di alpini-cocchini a cantare, colleghe, l’omino delle castagne e bere e mangiare a fiumi. In quel cortile lì di via Santo Spirito mi sono sentita un po’ come a casa. C’erano pure i canditi che mia nonna teneva nella credenza di legno, alla cui apertura si sprigionava quel misto d’odore di vecchio, di cantina, e di zucchero a velo. L’ho sentito anche un po’ ieri.
Dicono che a Natale siamo tutti più buoni, io dico che non abbiamo scelta, lo dobbiamo essere per forza, c’è troppo amore in giro per rifiutarlo. E per quelli che dicono che sia solo una trovata commerciale io rispondo così: 1) L’economia gira 2) Approfittatene, chiedete, mandate la letterina a Babbo Natale, e se siete fortunati vi sarà dato.
Grazie mille ad Alice, al team Stella McCartney, per me è stato davvero un onore, e vi confesso pure un pensiero: in fondo per me dietro a tutto ciò c’è stato anche un messaggio, ovvero se ci credi davvero, se hai pazienza, se non ti lasci scoraggiare da niente e nessuno, quello che vuoi piano piano arriva. Con calma, ma arriva.
Grazie anche a Mac Cosmetics per il meraviglioso trucco, e ad Anjeza che ha avuto la pazienza di portarsi la macchina fotografica e immortalare me con e senza corna.
Grazie a quelle corna che avevo in testa, mi hanno fatto sentire ancora più buona, forse c’era dentro una polverina magica.
Mi hanno sempre detto che dico troppo spesso “grazie”, ma non m’interessa, è Natale, e mi sento bene anche a dirlo tante volte.
Grazie.
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