C’è un ponte a Milano, andando dopo Porta Genova verso via Pestalozzi (il quartier generale di Lapo, tanto per intenderci), che odio per due motivi: il primo è che ogni volta che lo voglio sfruttare per le foto, ci passano sempre gite di bambini, anziani, hipster in pausa, studenti, mamme con figli, ragazzi con bici alla mano…insomma è un ponte molto frequentato, e quando faccio le foto vorrei il vuoto cosmico, un po’ perché mi vergogno, un po’ perché nello sfondo ci vorrei solo la Chiesa. Il secondo motivo è il seguente: ogni volta che vado da quelle parti sono costretta, per passare da una riva all’altra del fiume, a pigliare la bici “a braccio” e a farmi quindi il sali-scendi con tanto di carico “biciclico”.
D’altra parte quel ponticello lì lo amo anche, devo dire la verità, perché è tenero, dolce, romantico. Si affaccia sulla Chiesa di San Cristoforo da una parte, e su certi vecchi balconi con tanto di vasi fioriti dall’altra.
Ti fa sentire un po’ Mary Poppins, ti fa venir voglia di andare alle giostre per poi scappare con uno dei suoi cavalli bianchi che fa il girotondo, di comprare un quotidiano e leggerlo davanti alla Chiesa, in quelle panchine, di chiamare una tua amica per dirle “Hey, vieni qua”, andiamo a prenderci caffè e pasticcini qui vicino, ti aspetto qui sul ponte, e mentre aspetti meditare sulla lentezza e la sua bellezza.
Quel ponte rallenta tutti, manager pazzi e PR disperate, tutti diventiamo come quei vecchietti che passano da lì, scalino dopo scalino, se lo godono. Non puoi mica correre, altrimenti rischi. Ecco, quel ponticello toglie tutti i pericoli: rubato da un cartone animato, è stato disegnato per donare ai milanesi imbruttiti attimi di respiro e di gioia.
Ma anche di tristezza, perché è pure uno strumento di amplificazione: se sei giù di morale e vedi il Naviglio magari vuoto, cosa succede nelle case, la gente che passa, felice, arrabbiata, depressa, diventi ancora più malinconica.
È un po’ come la musica.
Anche perché è un ponte tra realtà e realtà, nel mezzo ci sta il sogno.
Total look: Stella McCartney
Cappello: Panizza
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