Una matta che cammina un po’ a granchio

Una matta che cammina un po’ a granchio

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Tra le mie sane perversioni c’è quella di fotografare prodotti di bellezza, e diciamo che da questa perversione ne traggo maggiore godimento quando anche la “lente magica” della mia macchina fotografica è sana. E invece m’è caduta (non è stata colpa mia, per questo sono ancora più arrabbiata), si è rotta, e con lei anche le mie scatole.
Nell’attesa di portarla a riparare, e che mi diano la notizia che si possa riparare, sennò mi troverete alcolizzarmi in qualche losco bar di periferia per affogare il dispiacere, ho escogitato un metodo per farla funzionare, ma non sempre: invece che mettere a fuoco sia manualmente che automaticamente, sono andata direttamente oltre le frontiere del manuale, ovvero mi sposto fisicamente io, avanti e indietro, fino a che non becco il fuoco giusto.
C’è una matta al secondo piano che cammina un po’ a granchio, un po’  a gambero, un po’ a umana. E sarei io.
Così ho fatto per scattare alcuni prodotti di bellezza che ho cominciato ad usare e che, premetto già, mi stanno piacendo.

Primo su tutti il Clinique smart custom-repair serum, un siero appunto che promette di lavorare e quindi di “attecchire” solo dove c’è bisogno, penso sia per questo si chiami smart; serve a ridurre piccole rughe, a dare tono, ad uniformare l’incarnato e a rendere la pelle più ricettiva alla crema idratante.
Mi fa sempre sorridere quando leggo questa frase “rende la pelle più ricettiva alle creme da applicare dopo”, perché penso sempre a mia nonna e alla sua “mono crema”, la Nivea, che per lei era l’unica e sola che preparava, idratava, toglieva le rughe, le scottature, e fungeva pure da solare.
Dopo dodici settimane, comunque, si dovrebbero iniziare a vedere i risultati, io la sto provando solo da cinque giorni, ma per ora il feeling è positivo.

Altra cosa che trovo buffa, ma devo accettare la dura verità, sono le creme, i sieri, o altra roba simile, per il contorno occhi, perché “si sa” le creme viso non vanno mica bene per il contorno occhi. Tuttavia sto provando un trattamento de La Prairie, brand che adoro innanzitutto perché sto cominciando a conoscere bene, e che per il contorno occhi che è davvero wow, ed è La Prairie Essence of Skin Caviar with Caviar Extracts, texture praticamente impalpabile, che aiuta a prevenire la sensazione di gonfiore e a dare tono. Il foglietto dice che bisogna “picchiettare mattino e sera una piccola quantità sul contorno occhi e la palpebra mobile”, ed io ho sempre evidenti problemi sia con le piccole quantità (se si parla di creme e sieri, per me “piccolo” significa gigantesco, per la “proprietà inversa delle capacità comprensive”), sia con la pressione esercitata dai miei polpastrelli, che è in genere simile a quella di un carro armato sull’asfalto.
Ma mi sto impegnando sia con la quantità che con la qualità delle mie azioni.

Caudalie Vinosource: in genere non mi piace spiaccicarmi oli sul viso, perché non amo le “cose pesanti” in generale, tant’è che se fosse per me metterei solo sieri e non creme, ma questo è interessante. Essenzialmente è un olio nutriente e lenitivo, grazie all’olio d’uva, ricco di omega 6 e vitamina E, ed io lo applico prima della crema da notte; non ingrassa la pelle, si assorbe subito, e bastano sei gocce.

Per quanto riguarda il corpo, lo ammetto, ho afferrato la crema idratante Biotherm Water Lovers prima di tutto per la confezione disegnata dall’illustratrice anglo-finlandese Sanna Annukka, poi per la fragranza agrumata, che ricorda l’estate. Parentesi, che in realtà non è una parentesi, il ricavato delle vendite finanzierà un progetto di ricerca nell’Artico, una delle cinquanta aeree marine protette di Mission Blue, i cosiddetti “Hope Spot”, quindi crema bella e buona.

Rossetti: il rosso è il mio colore preferito da sempre, io non esco di casa senza rossetto rosso. Il Rouge Pur Couture vernis a Lèvres gloss di Yves Saint Laurent è un rossetto ed un gloss con una tenuta più di un rossetto, che di un gloss, è lucido, ed io amo i colori opachi, ma mi piace perché è molto pratico e facile da applicare (non c’è bisogno di rigo, tanto per intenderci).
Quando mi è arrivato a casa il Rouge Ecstasy di Armani volevo mettermi a piangere, perché è mini, e come tutte le cose mignon, mi fanno tanta tenerezza.
Review: non posso farla, non userò mai questo dolcissimo e piccolissimo lipstick, farò finta di metterlo in borsetta e dire che è un rossetto pratico, in realtà lo sfodererò ogni volta che voglia una sferzata di buonumore (i vecchietti e le cose mignon mi fanno quest’effetto).

Ho scoperto i Chubby di Clinique, e sinceramente mi ricordano tanto quando ero alle medie e cercavo gloss o qualsiasi altra cosa fosse molto pratico e “grosso”, aggettivi che mi parevano entrambe fondamentali per la mia routine di bellezza. Il Chubby Stick cheek colour balm è super facile da usare: lo prendi e ti ci colori le guance. Un gioco da bambini.

Smalti: viva gli smalti Chanel, che una ne inventa e cento ne fa, stavolta ha fatto Le Vernis Sweet Star, facilissimo da applicare, come tutti gli smalti Chanel, e di un colore insolito, anzi uno di quelli per il quale all’inizio esclami: “Mmm, non so”, e poi finisce diretto in borsetta (io tengo sempre in borsa due rossetti e uno smalto, odio averlo sbeccato).

Ciondolo a cuore: Rosato Gioielli
Foto scattate con Samsung NX30

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