Meglio gestrice che prigioniera dei propri capelli

Meglio gestrice che prigioniera dei propri capelli

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Con quest’estate di mezzo ci capisco poco, sono confusa: non so se sono totalmente in vacanza perché comunque ogni tanto scrivo, non so se lavoro perché ogni tanto sono in vacanza, e in tutto ciò sono su un’isola greca (lo so, quest’anno è mainstream), e mi dimentico delle foto che avevo scattato tot tempo fa.
Amen.
Queste foto le avevo fatte “di sfuggita” a Rotterdam, con i capelli lunghi.
Ora, vorrei aprire una parentesi, che potrebbe trasformarsi in polemica: alcune persone, poche (per loro fortuna) mi stanno facendo la seguente domanda: “Perché ti sei tagliata i capelli? Stavi meglio prima”.
Riflessione numero uno: “perché te hai una faccia di cazzo? Saresti stato/a meglio se fossi stato un figo/a”.
Riflessione numero due: “sei mio amico/a? Non mi risulta, quindi shut the fuck up, grazie”.
Riflessione numero tre: solo i miei amici più stretti possono permettersi di esprimere giudizi, ed esclusivamente se interpellati.
Riflessione numero quattro: per una donna qualsiasi i capelli sono argomento delicato.
Riflessione numero cinque: sono una figa, una persona a caso è interessata ai miei capelli.
Riflessione numero sei: mandare a quel paese o no? Darsi sempre la libertà di scelta.

E comunque, dato che per la mia chioma non ho pace, ho un altro progetto in serbo per “prossimamente su questi schermi”. In effetti sono giunta alla conclusione che io un taglio mio, identificativo, non ce l’ho e forse non ce lo voglio manco avere.
Preferisco gestirmeli i miei capelli, non essere prigioniera di meches alla tamarra, o shatush alla Belen Rodriguez, con un banalissimo taglio uguale per tutta la vita.
Ma ovviamente, è un mio punto di vista.

Abito P.A.R.O.S.H. SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSCSAMSUNG CSC

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