Avere trent’anni

Avere trent’anni

_tinos-lucia-nightPer me il compleanno non è un’ansia, è che mi vergogno. Mi vergogno se c’è gente che mi canta “Tanti auguri”, mi vergogno a spegnere le candeline perché poi c’è il discorso, mi vergogno ad essere al centro dell’attenzione. Io, Lucia Del Pasqua, professione blogger, forse la professione (perché lo è, chi non è d’accordo molli qui il mio blog, ma prima sappia che tiro avanti proprio grazie a Fashion Politan, pago pure le tasse) più egocentrica del mondo.
Ragion per cui non ho mai festeggiato un compleanno in vita mia.
“E se poi non viene nessuno?”, “Ma tanto non gne ne frega nulla a quella/o”, “E se qualcosa va storto?”.
Sono una alla CDC (cazzo di cane) per mille cose, ma per il compleanno mi trasformo in una paranoica patentata.
Quest’anno, al trentesimo anno, le proposte feste in spiaggia/cene con amici ci sono state, ma non hanno nemmeno minimamente attecchito.
Cena io e te, please.
“Nessun altro?”.
Ma zero.
E così fu. Pizza alle ore 23,45 dopo una normalissima giornata tra casa e centro (passeggiata e foto in solitaria) in un deserto ristorante greco, dove avevano pure finito il pane. Poi una mezz’oretta a vedere il mare e le stelle, prima che il solo bicchiere di vino mi facesse crollare nel baratro del sonno più totale, non so che diavolo c’avessero messo dentro, ma sicuro qualcosa per raddoppiare i gradi.
La vita.

Dicono che a trent’anni cambi qualcosa, ed è vero, qualcosa cambia: invece che un “2” c’è un “3” davanti a certi numeri che vanno dallo 0 al 9.
Non volevo scrivere un post sui trenta, ma la mia parte più “commerciale” e ovvia stavolta ha vinto, d’altro canto ho anche lei in me, certe volte devo darle retta, cioè ogni tanto è lei che s’impone e non me la sento di dargli contro, un po’ di libertà per tutti.
Posso dire intanto quello che non mi è successo scoccati i 30, il 31 di luglio:

– Non sono diventata matura, perché in realtà lo sono già da un pezzo, e perché non basta quel “3” davanti per dire d’una persona che abbia la testa attaccata alle spalle.
– Non ho provato la sensazione d’essere vecchia, come molti m’hanno detto, anzi adesso mi sento più bella e sicura di me. Il che significa che a 40 anni sarò una bomba.
– Non ho avuto ansie, anzi, adesso più che mai ho fatto mio il concetto del #menefrego.
– Non mi sono pentita di aver trascorso il compleanno con un bel mazzo di capelli in meno, perché si sa, in generale con i capelli lunghi piaci di più. Mi avvalgo dell’applicazione del concetto già citato sopra: #menefrego.
– Non ho le spalle più pesanti dalle responsabilità che mi dovrò pigliare, non saranno tante più o tante peggio di quelle che ho ora.
– Non ho la paura di arrivare ai 40, perché dai 30 ai 40, dicono, è un attimo. Vedremo di allungarlo questo attimo, ma, anche se l’ho già detto, sono sicura che a 40 anni sarò una bomba. Tutte le donne felici a 40 anni sono una bomba.
– Non è cambiato nulla alla fine.

Ma una cosa la devo dire: il trentesimo ha il potere comunque di ricordarti che sei grande, anche se in realtà sai di esserlo già e che non ti farà smettere di fare quello che hai fatto finora, incluso tornare a casa tardi. E dico tornare a casa tardi perché né mi drogo, né vado ogni sera in discoteca, quindi il massimo della vita per me è tornare tardi (che capita anche raramente, dato che a dire tanto, a mezzanotte mi piglia sonno). Di ricordarti che tutti da te si aspettano “cose”, come figli e matrimonio.
Il ventesimo ha invece il potere di ricordarti che hai dieci anni di tempo per fare tutto, anche se poi dieci anni dopo che hai fatto quel tutto, hai da fare altri “tutto”.

Alla fine, alla luce dei trenta, le prime cose che mi vengono in mente sono le seguenti:
– Ho forse fatto una dieta, che si è rivelata un errore, poi ho capito che era meglio lasciar perdere, per la serenità di tutti, ma soprattutto per la mia. Odio persino quelle che mi dicono d’essere a dieta. Siatelo, mangiate la vostra insalata scondita e non rompete a me i maroni su calorie, pance e non-zuccheri. Io lo zucchero lo sposerei, a trent’anni.
– Ho preso la decisione di prendere un gatto, la mia Lina, che sì, la mia vita l’ha cambiata solo in meglio.
–  So nuotare
– Ho un lavoro, anche se è a caso (free lance life)
– Non mangio carne ormai da un sacco di anni e sto bene così, ma ci tengo a sottolineare che non la mangio perché non mi piace, non per strane ideologie.
– Provo una sorta di ribrezzo per gli eccessi, vedi la troppa chirurgia plastica, l’esagerare coi vestiti o l’ossessione dell’essere troppo magra.
– Non mi vergogno di farmi vedere in costume, pure con cellulite e smagliature.
– Non mi metto in competizione con altre donne, ognuno è unica, e dunque anche io.
– Andrei avanti a gelati al cioccolato.
– Odio il ciclo, che a me dura una settimana, anche se invecchio, cazzo.
– Ho sempre meno voglia di discutere.
– Ho sempre più il desiderio d’essere sintetica.

Infatti fine. Che anche il titolo ho messo di ovvio. Mi do i nervi da sola.

 

Comments are closed.
  1. Federica Di Nardo

    3 August 2014 at 9:58

    Auguroni <3

    The Cutielicious
    http://www.thecutielicious.com
    Federica

  2. silvia

    2 September 2014 at 15:56

    sono a casa con un piede ingessato ed ho quindi tempo per navigare in Internet (cosa che normalmente non posso fare). Oggi ho casualmente scoperto il tuo blog: mi sono messa a saltellare tra un post e l’altro: mi piaci tantissimo, COMPLIMENTI!

    • Lucia

      2 September 2014 at 16:39

      Grazie, felicissima 🙂
      (non per il tuo piede, ovviamente)