La comodissima frangia

Ho un bel po’ di post outfit (in gergo bloggereccio) da pubblicare, ma è già da un po’ che ho la frangia e i capelli più corti. Quanto voglio aspettare per fare vedere tutto ciò ai miei followers (che se ne sbatteranno le palle, tra l’altro)?
Taglio diverso sì, ma evidentemente sono sempre bionda (dentro), dato che ho deciso di pubblicare le foto scattate in una giornata ventosa a Rotterdam e con i capelli tirati su. Ne deriva che la frangia appare come in balia di Eolo e il taglio può essere lungo da 1 a dieci a caso.

Le persone che mi hanno consigliato la frangia sono state 0, specie per motivi pratici; le persone che poi mi hanno detto stare meglio con sono 10 su 10, mentre quelle che dopo avermi vista hanno esclamato “me la voglio fare anche io” sono state 5 su 10.
Parentesi: anche se lo pensassi non ammetterò mai la frangia sia una grandissima rottura di palle, ma manco morta.
E poi avere la frangia vuol dire andare a farsela spuntare una volta al mese minimo (specie se ce l’hai lunga come me). Vediamone i punti positivi: ti rilassi dal parrucchiere, ti fai una passeggiata, capiti nel primo “negozio per capelli” che ti capita sottomano, “perché tanto è solo una spuntata”. Per l’appunto dopo circa 15 anni sono tornata dalla mia parrucchiera storica di Arezzo. la Santina, dalla quale, seduta accanto una donnina di anni 80 vestita da hipster e un’altra recitante il necrologio della settimana, mi sono vista spuntare la frangia alla meravigliosa vecchia maniera: piglia la frangia a mazzo dopo averla piastrata e taglia, a caso.
Che poi che importa se viene un pelino storta, è sempre un’esperienza. Che poi che importa dei capelli perfetti, che a me manco garbano.
Aspettando un sonoro “Ma chi se ne frega”, qui potete trovare testimonianze più dirette sulla mia frangia, dovete ravanare un po’ sulla pagina, ma alla fine chi cerca trova.

Completo P.A.R.O.S.H.
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