Una a cui piace fare foto

Una a cui piace fare foto

 

Gastone

Non sono una fotografa, ma scatto foto, a volte con il Manuale, altre volte con l’Automatico; esatto, non provo vergogna a dire che mi capita di non avere voglia di regolare ISO e velocità otturatore, ma solo di premere il pulsante “scatto”. Certe volte mi interessa meno la tecnica e più quel che vedo davanti.
Quando qualcuno mi chiede cosa sono rispondo una blogger, senza stare ad aggiungere fashion, lifestyle o altro: sono una blogger a cui piace fare foto, specie con soggetto “persona anziana”.
Non sono affatto una professionista, ma so per certo che ci sono alcuni fotografi professionisti, quelli vecchio stampo, che s’incazzano con le giovani leve che hanno una macchina fotografica figa e tanto occhio perché dicono che rubano loro il lavoro. È un po’ la stessa polemica tra blogger e giornaliste.
Io dico che se una foto è bella è bella. Punto. Chi l’ha scattata viene dopo.
Poiché di foto ne faccio parecchie e poiché mi piace anche vederle, settimana scorsa sono stata al MIA Milan Image Art Fair, qui a Milano.

Non so se dipende dal settore o dal caso, ma se devo subito fare una differenza tra la moda e l’editoria dico che la seconda è fatta di gente umana, a partire dall’omino dell’ufficio stampa che mi ha chiamata per nome dopo averlo letto sul mio biglietto da visita, Lucia, fino a chi stava negli stand, nessuno ti rompeva i maroni sul non poter fare foto, tutti che volevano parlare con te.
Davvero una fiera può essere così libera e pacifica? Davvero esistono persone che non hanno l’ansia di non essere copiate? Davvero in questi contesti la gente può anche sorridere e non tirarsela per forza? Davvero.

Girando per gli stand ho capito diverse cose: sono stufa di vedere quelle foto concettuali in bianco e nero, sfumate, sbaffate, con donne mezze ignude che lasciano intravedere, immaginare (il poco immaginabile). Questo tipo di dramma non mi interessa più, mi infastidisce quasi, perché è negativo, tragico in un maniera che ormai è obsoleta.
Ho capito che l’unico dramma che mi piace è quello umano; dramma, commedia, qualsiasi cosa sia vero, naturale e non pretenzioso.
A tal proposito, ho trovato un fotografo pazzesco, sono tornata tre volte nel suo stand perché quel che ha rappresentato è stata una normalità seppur costruita, ma molto ben fatta. La prima volta ho guardato velocemente, la seconda ho letto una mini didascalia attaccata al muro (ok, incomprensibile perché eccessivamente filosofica), e la terza mi sono fermata a studiare ogni foto e a riempire l’artista di complimenti. Mi sembrava il minimo.
Francesco Pergolesi prende la normalità e la rende geometrica, bella, un piccolo teatro quotidiano. Mi sono permessa di condividere alcune foto del suo sito perché sono migliori di quelle fotografate da me. Poi sinceramente le fotografie di fotografie non sono mai belle, ma per alcune non avevo scelta.
“Dove hai lo studio?”
“In realtà non ce l’ho uno studio, giro per il mondo, e abito tra Roma e Barcellona”.
Il fotografo nomade che è anche un po’ stylist e autore, perché per ogni foto c’è un’idea precisa.

Geniali anche gli scatti all’interno dello stand Leica Gallery Warsaw: scene di persone al mare, frotte di nuotatori in azione, o sciatori in movimento, tutte riprese dall’alto.
Ho visto tante altre cose belle, da scene folkoristiche del sud a paesaggi con vetture abbandonate o scene quotidiane che rasentavano il trash.

Ho conosciuto realtà editoriali interessanti, come Mousse Publishing e Post Editions, e artigiani che impaginano a mano i libri, come Massimo Fiameni. Ho comprato un paio di riviste del 1979 per l’odore della carta e per gustare la bellezza della grafica delle pubblicità.

Cosa non mi è piaciuto: la fotografia 3D. Io non ce la faccio. Posso farcela per un film, ma faccio fatica se devo indossare un paio di occhiali e fissare per più di 15 secondi l’immagine che ho davanti a me per vedere quello che vedo già con i miei occhi nella realtà. E poi quegli occhialetti mi danno la nausea.

E poi Samsung è capitata a fagiolo, dato che mi ha dotata della nuova Samsung Galaxy NX30 e mi ha insignito (insieme ad altri 10 influencer) di titolo di “imagelogger”, ovvero dovrò fare tante belle foto, si spera, da condividere con voi. Ovviamente sono già andata a fare la stalker nel vicinato per fotografare scene di vita quotidiano. Le vedrete presto, qui o sulla mia pagina Facebook.

Francesco PergolesiSAMSUNG CSC SAMSUNG CSC SAMSUNG CSCMG_9028b2 MG_18102 MG_97062-1

Giovanni ChiaramonteSAMSUNG CSC

Progetto “La Torretta”SAMSUNG CSCSAMSUNG CSCSAMSUNG CSC

Progetto LavazzaSAMSUNG CSC

Leica Gallery Warsaw

SAMSUNG CSC SAMSUNG CSC

Galleria WeberSAMSUNG CSC

Yannis BourniasSAMSUNG CSC SAMSUNG CSCOthers

SAMSUNG CSC

SAMSUNG CSC

Comments are closed.
  1. Federica Di Nardo

    26 May 2014 at 13:57

    Molto belle queste foto!!!!!

    Federica
    http://www.thecutielicious.com
    The Cutielicious

  2. ThinkVanity

    26 May 2014 at 22:27

    Amazing! 😉
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    xoxo