Moto di Ferro: più ci sali su, più ti tira su

Moto di Ferro: più ci sali su, più ti tira su

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C’era una volta quella che fermandosi davanti alle vetrine di Prada quasi si pisciava addosso dall’emozione nel rimirar quelle scarpette rosse con il tacco a banana, quelle camicette di pelle striminzite, e quelle gonne severe al ginocchio. Ah sì, la donna che bacchetta e che arrapa senza dover per forza far vedere tette e culo m’è sempre garbata. “Una volta” intendo tanto tempo fa, sia chiaro.
Adesso quella lì ha una paralisi intestinale ogni volta che vede una bella moto. Non per ricalcare il concetto ma ogni volta che deve fare qualcosa di importante o quando uno o più dei quattro sensi decide di regalarle particolari emozioni, il suo stomaco non ci sta, si ribella. Sarà gelosia.

Quella lì è davanti ad un fenomeno di regressione infantile non indifferente.
Hey Freud lo sai che codesto elemento, che poi sarei io, da piccina scazzottava le bambole e voleva giocare solo con i maschi?
Crescendo ha scoperto pizzi e merletti, che hanno continuato a piacerle, per carità, solo che poi ha continuato a scoprire altre cose.
Hey Freud, intanto che ci sei consigliami uno bravo, dato che parlo pure di me in terza persona.
Insomma, se prima per sognare passavo con tacco dodici e abitino anni ’50 davanti ad una delle vetrine di via della Spiga (a vedere, si intende), ora con gli stessi tacchi e lo stesso vestitino ci passeggio in via Thaon de Revel.
E’ stato lì che mi sono innamorata, che il mio stomaco m’ha detto “Hey, chi diavolo sono quelle?”
Caro stomaco, loro sono le Moto di Ferro, ed io una che, a questo punto ne voleva guidare una.
Sì, ciao. Ma le avete viste? No perché secondo me non le avete mica viste. Sono una donna, non ci capisco una mazza di cilindri, valvole e altre robe tecniche, ma in fatto di bellezza ci capisco eccome.
Allora, siamo sinceri: quando vedi qualcuno che ha solo un minimo contatto con una Moto di Ferro pensi sia un figo, quando lo vedi sfrecciare davanti ai tuoi occhietti a cuore idem, quando ci piazzi il culo sopra ti senti te figa, anche se sei un cesso.
più ci sali su, più ti tira su.
Ho fatto un mini giro con una Tracker, leggera come un cracker (sono fatte d’alluminio), per questo perfetta per una donna.
Snella, agile, essenziale, è proprio come piace alla sottoscritta, soprattutto perché io sono una di quelle che le vuole “vintage”, senza tanti fronzoli e con la sella comoda.
E ora chi dice: “Perché Moto di Ferro se sono d’alluminio?” gli sfondo il cervello con un martello (quello è fatto d’acciaio).
Io non chiedo a una di colore perché si chiama Bianca. Oh.

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  1. tommy

    21 May 2014 at 13:27

    Ciao! Ma sei anche motociclista? Bè io lo sono, se posso chiedere chi l’ha fatta questa moto?