Inverno oggettivo e relativo

Inverno oggettivo e relativo

SAMSUNG CSCMi ricordo benissimo quel giorno di fashion week, come da tradizione doveva succedere qualcosa per farmi saltare i nervi, ovvero dovevo assistere in prima persona a scene di mancata Onnipotenza.

Ma oggi voglio mantenere il mio karma in modalità pacifica, quindi non ne farò menzione (ne ho già parlato altrove).
Come da tradizione mi dovevo far sentire dire da quelle spogliate e con gli autisti frasi del tipo: “Te sì che sei giusta in bici”. Quando io 1) la bici non la tiro certo fuori per le occasioni speciali (la fashion week lo è?), 2) c’ho la forma a triangolo sul di dietro dal 1989, 3) le persone intelligenti durante il casino della settimana della moda prendono la bici.

Rimane comunque un problema di tempo.
Se in inverno vai in bici alle sfilate sei una ganza, se ci vai a ballare dall’altra parte della città sei un’incosciente.
Vabè dai, sono una ganza incosciente.
Indossi dei guanti azzurri durante la fashion week e sei una toga, te li metti due giorni dopo e ti chiedono di fare le pulizie a casa loro (vorrebbero essere ironici).
Vabè dai, farò le pulizie con dei guanti pregio.
Ti infili un paio di scarpe senza calze durante la fashion week e “sei una del gruppo”, te le metti una settimana dopo e sei il bersaglio perfetto per tali (noiosissimi) commenti: “Ma non senti freddo”?
Ti metti una pelliccia con le maniche a tre quarti (non un vestitino estivo, attenzione), e fai la figura della super vestita (mica nevica, dai), fai passare la settimana della moda e pare che la gente abbia catalizzata la propria attenzione su quella striscia di pelle d’oca che va dai polsi a sotto il gomito.

Quindi da una parte c’è chi vuole “l’inverno relativo”, dall’altra chi lo vuole oggettivo. E’ tutta una questione di tempistiche (modaiole o meno).

Pelliccia e guanti P.A.R.O.S.H.
Scarpe Stella McCartney
Bici Tokyobile

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