Noi gattare siamo normali

Chi non è gattara non può capire, anzi, non solo non può capire, ma ha pure la pretesa di accusare le gattare di essere delle pazze zitelle.
“Ah sì, se arrivi a prendere un gatto e ad essere dipendente da lui significa che ti senti sola, che non avrai mai un uomo”.
Ecco, ora questa me la dovete spiegare: io ho un gatto, la mia Lina, di cui sono ampiamente innamorata, come è testimoniato su tutti i miei social, ma non sono né pazza, né zitella.
Ok, appena vedo un gatto muoio, mi viene quella voce che non vorrei mai sentire pronunciata nei confronti di mio figlio, quando ce l’avrò, da un adulto, quella voce fastidiosamente scema:”Patatinopiccinoamorinochicchino, che c’è eh? Vuoi la pappina?”. Quanto mi odio.
Noi gattare non siamo donne sull’orlo di una crisi di nervi, lì lì per impiccarci perché siamo sole e quindi curiamo gatti, no: siamo quel genere umano che ad un certo punto della vita decide consapevolmente di amare (anche) un gatto, e di trattarlo come un cristiano. Che male c’è?

E’ successo tutto in una settimana: entro da H&M (non ci vado mai) e vedo una felpa con le facce della mia Lina stampate sopra (comparata), vado su Asos.it e vedo dei calzini con ancora la mia topolina (comprata).
Ok forse ho un problema. Ma no, sono solo un’amante ossessiva-compulsiva dei gatti.
La settimana dopo mi sono messa felpa e calzini insieme. “Ti manca solo Lina al guinzaglio”. Povera crista, non ci penso nemmeno.
Ok, ero una gattara kitch, e allora?
Finitela di discriminare le gattare, siamo delle persone normali, anzi, più sensibili, molto più sensibili di certe altre.
Lina ti amo,
tua Lucia

Felpa H&M
Gonna P.A.R.O.S.H.
Calzini Asos
Scarpe Stella McCartney
Bici Tokyo Bike
Occhiali da vista (verissimi perché so’ cecata) Silhouette