Viola bacia tutti

Viola bacia tutti

 

SAMSUNG CSC

“Dai, ma ancora che ti colori le punte?” Dai, ma ancora che una scodellata di hazzi tua non t’hanno insegnato a fartela? No perché se vuoi, t’aiuto io, non è difficile, sennò ti do il numero di uno bravo. Ma secondo me ci puoi arrivare anche da solo (forse).

In principio ero bionda, poi diventai gialla, poi grigia, poi ancora bionda e adesso sono viola.
Che nostalgia quando mi chiamavano “Hey bionda” anche quando ero grigia.
Adesso sono sicura che non mi chiameranno mai “Viola”. “Hey Viola”, “Viola bacia tutti”. Peccato, Viola è così un bel nome, meglio di Bianca. Bianca è un nome più da figa di legno rispetto a Viola. Rosa è un nome da vecchina, Azzurra è un nome fantastico. 

A me piace colorarmi i capelli: mi diverte, mi gasa, rappresenta quel che di artificiale che mi piace avere e cambiare ogni tanto. E quell’ogni tanto è sempre quando mi succede qualcosa, a me come a tutte le persone che cambiano qualcosa ai capelli (oddio, allora a me ne succede una al minuto).  C’è chi si fa le labbra, chi il sedere, chi le guance, io mi faccio i capelli. Quindi sì: ancora che mi coloro che le punte. E così sia.
Che ci devo fare se sono un po’ adolescente? Che ci devo fare se in questo momento puerile ho deciso di essere per metà Creamy? Forse perché spero di essere Incantevole come lei? O forse perché è un fase “magica”?
Ma alla fine, chi se ne frega, mi garbo così violetta andante. Quelli di Les Garcons de la Rue sono stati ganzi, come al solito. Probabilmente loro potrebbero convincermi anche a rasarmi, mi fido troppo di loro (e una donna che ha trovato un parrucchiere di cui fidarsi, uno che non le tagli i capelli a zero a priori, significa devozione a vita).

Prima di diventare Creamy ho voluto provare l’ebrezza di essere un po’ una Spice Girl, una ragazzina che dopo la scuola tornava a casa e si metteva il mascara mica sulle ciglia, ma sui ciuffini davanti. Mi sono risparmiata i ciuffetti davanti per guadagnare colore su una ciocca dietro. Adoro essere un po’ trash.
Allora, la notizia è che per chi non è una scappata di casa come me ci sono dei colori non permanenti per capelli, gli Hair Chalk di L’oreal Professionnel. Io ho provato il rosso nel salone di Luciano Colombo. Non è vero che va via dopo un normale lavaggio, e anche con un lavaggio di shampoo a secco è difficile, ma prima o poi il colore se ne andrà, non è nulla di fisso, insomma. E’ anche vero che secca un attimino i capelli, ma grazie a dio esiste il Myth Oil. Tuttavia mi piace l’idea dell’esistenza di colori temporanei da applicare su frangetta, punte, ciocche, o dove più ci piace. Mi piace giocare, per chi non l’avesse capito.

Poi bò, sarà il  mese del capello, ma adesso a casa Del Pasqua ci sono due new entries che ho sognato per anni: il phon, ma soprattutto la piastra ghd, che ogni volta che fa lampeggiare la sua lucina, segno d’accensione, m’illumina di felicità. Anche qui: non è vero che è facile farsi i capelli mossi con una normale piastra, ma si può imparare con un po’ di pazienza, ma è vero che la ghd è fantastica: non brucia, pare quasi che “abbellisca” i capelli e funziona. Se volete fare un regalo di Natale andate di piastra. 

Baci da Viola.
SAMSUNG CSC

ghd ghd2 ghd3 ghd4

piastra

Lucia del PasquaLuciano Colombo005 Luciano Colombo006 Luciano Colombo008 Luciano Colombo009

Lucia del Pasqua

myth

Comments are closed.