Profili Instagram imperdibili (per tot motivi)

Profili Instagram imperdibili (per tot motivi)

Instagr

Sono molto socievole quando mi piglia bene, discretamente social (a certi party ci vado col mal di corpo) e social a tutta forza. Della serie #sempreconnessa. Ma via, sono una blogger (scusa).

Il mio social network preferito è Instagram, quella credenza di foto impilate a file di tre su ripiani infinitamente colmi di boccucce a OVO sodo, cani teneroni, fidanzati, tette e culi. E’ come era Bucce di Banana, un varietà che faceva ascolti perché c’erano figa e inquadrature giuste. Adesso il Pier Francesco Pingitore della situazione siamo noi, e l’audience se lo becca mica il più creativo, bensì il più pop, il più pungente (in tutti i sensi).

Allora, premetto che la mia attrazione fatale nei confronti del trash è infinita (il Jersey Show, o Snooki e JWoww sono tra i miei programmi preferiti e dite pure quello che vi pare), seguono quella nei confronti di chi mi fa esclamare “Ma perché?”, quella per le donne furbe ed intelligenti e per le foto che mi fanno ridere e mi mettono il buonumore.
Viene da sé che seguo, anche se non followo ufficialmente, diciamo che spio e basta, una ricca dose di personaggi… assurdi, normali ed eccessivi. Ci tenevo a condividerne qui alcuni.

La prima scoperta, per la quale ringrazio in ginocchio infinitamente, per rendere l’idea pure sui ceci, il mio amico Luca, è Gianluca Vacchi, ovvero il modello di uomo che non vorrei manco come amico, ma che ammiro per la coerenza, lo stile (che ovviamente non mi piace manco un minimo) preciso, e la costanza.
Il sior Vacchi ha uno smeraldino penzolante dalla barba, svariati tatuaggi, parla in inglese, talvolta si mette la gonna, passa gran parte delle giornate a fare sport, e si vede dalla fisicata), fa video in cui balla che manco i Centocelle (di questo video ho pure fatto fare l’imitazione al mio Winnie Pooh) e comunica in inglese.
Io sul profilo di Gianluca, tra barche, completini-pigiamini e flessioni circensi ci passo le giornate, davvero. E lui è amatissimo. Lui segue zero persone. Che figo eh.

Chi non è amatissima invece è Nicole Minetti, che io seguo soprattutto con la speranza di un colpo di scena: vedere prima o poi una foto, che ne so, d’un gatto, d’un piatto di pasta, invece che dei canotti (tette, culo e bocca) o della falcata. Sempre e comunque sorridente, sempre e comunque spalmata come il burro sulla marmellata su letti o divani, si guadagna sempre e comunque quei 3000 like a foto (e altrettanti insulti). Invece il colpo di scena è che è sparita. Mannaggia.
La Minetti fa parte di quella categoria di donne che su Instagram adotta spesso la posa con bocca a culo di gallina e la mano sul fianco con bikini quasi invisibile, vedi Claudia Galanti e Chiara Biasi, per esempio. Tutte e tre more, fisicate a loro modo, stesse pose, quasi stesso pubblico (oddio, la Biasi piace sicuramente più delle altre due).

Selvaggia Lucarelli in realtà non la seguo molto su Instagram, quanto su Twitter e Facebook. L’ho vista ad un evento Pirelli e non ho avuto il coraggio di dirle quanto fosse un genio per me: lei che ha un fisico provocante, che dice le cose come stanno, che pare il suo corpo sia distaccato dal suo cervello per clichè, quando invece è la più intelligente di tutte. Selvaggia te lo dico, prima o poi vengo da M2O e ti stringo la mano (perché sono una donna).

Un’altra categoria di donne su Instagram è la Ego. Ne fanno parte Lady Gaga (lei ha fatto uno sforzo, segue ben tre persone, ma non usa molto Instagram) e Paris Hilton: ecco, sui loro account ci sono solo ed esclusivamente loro. Anzi, nel caso di Paris ci sono anche i cani. Poi c’è Benjamin Lasnier (grazie Anjeza che me l’hai fatto scoprire) che avrà nove anni ed è capace di beccarsi 43mila cuoricini per un autoscatto da spettinato. Qualcuno mi potrebbe cortesemente spiegare questo fenomeno social? Grazie.

Rita Ora la seguo perché mi sta simpatica, è l’esempio di chi ha capito  che stile appartenere (tutte le altre con le sue tutine sarebbero ridicole all’ennesima potenza), Ficoeuva perché sono la rappresentazione figurata della mia passione per le faccine e le figure con il cibo sui piatti e David Guttenfelder perché fa delle foto pazzesche, non posate, reali e ironiche.

Da prassi dico: il mio profilo Instagram è Fashion Politan. Chi l’avrebbe mai detto. Pieno di vecchini, pupazzi, faccine e autoscatti.

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  1. mattia

    5 September 2014 at 15:25

    Mi piace il seno piccolo e vedere le belle tette