IL (MIO) GIOCHINO: IN E OUT

IL (MIO) GIOCHINO: IN E OUT

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E’ divertente, molto divertente. E’ il solito giochino che faccio di IN e OUT, non nel senso che decido chi è dentro e chi è fuori, figuriamoci, ma su chi è fisicamente dentro e fuori. Che detto così sembra la stessa cosa, avete ragione. Questo giochino, che sarà mia premura spiegarvi, si può fare solo in certi periodi dell’anno, che combaciano con le Fashion Week. E’ divertente perché i personaggi, gli stessi, a seconda che stiano fuori o dentro i luoghi dove ci sono le sfilate subiscono un’evidente metamorfosi. Fuori, sovente, o c’hanno un palo in culo, o stanno attaccati al cellulare o si radunano in gruppetti di tre o quattro a discorrere, ridendo, sempre delle stesse cose, guardandosi bene di scrutarsi fingendo di non farlo. Dentro invece sono semplicemente loro stessi, in tutta la loro simpatia/antipatia.
Se fuori, out, tutto è concesso, lo è anche dentro, in, ma in misure diverse. Fuori è concesso di esagerare con la costruzione del proprio personaggio, una sorta di realtà aumentata che diventa quasi virtuale, irreale, dentro invece è concesso di rimanere con il proprio scheletro, la figura minimal e basic, l’essenza nuda, nonostante l’eccesso vestiario, della propria reale personalità.
Dentro è la vita: c’è quella che non vede quel modello sfilare e che a inizio sfilata scala tutte le file e si piazza in first row, pur non essendo nessuno, dicesi faccia come il culo, c’è quello che non è convinto di quel look e gli scappa una faccia scocciata, e quella che non mette bene a fuoco quella borsa e quindi si allunga manco fosse ad una lezione di Pilates.
E poi ci sono tanti, specie i tecnici, gli operatori, che li vedi scioccati da certi colori, cappelli a forma di pecorino romano, o da alcune gonne indossate da uomini. E ci sono io che guardo proprio loro, che non sapendo di essere guardati, si comportano come se fossero soli, e che quindi sono buffi.
E’ uno dei miei giochi preferiti, osservare. E non ho nemmeno bisogno di un compagno di giochi.
da Gucci
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da Burberry Prorsum
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da Costume National Homme
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Comments are closed.
  1. moonstyle

    22 January 2013 at 11:16

    i tuoi post mi divertono troppo…sei un’osservatrice attenta e riesci proprio a restituire a chi legge le scene che hai davanti…
    brava davvero..baci

  2. ChicToChic

    22 January 2013 at 11:16

    Lucia sei troppo forte!!! Ammiro la tua sincerità e il non avere peli sulla lingua!

    Marta

  3. Lilli

    22 January 2013 at 14:33

    Ciao Lucia! Ahah in effetti anche io mi divertirei ad osservarli!:) Un bacio!

  4. Antonia Luzi

    22 January 2013 at 15:35

    Stupendo questo post…stupendo!!!! E le foto bianconero/colore? Hai centrato davvero il punto!

  5. SONIA

    23 January 2013 at 14:50

    Che fortuna avere te che dirigi l’obiettivo dalla parte opposta a quella verso cui puntano tutti!